Ricordate i proclami di Bianchi durante le vacanze? Figliuolo gli proponeva di mandare l’esercito nelle scuole per aiutarle ad effettuare il monitoraggi.


Ricordate il finanziamento alle scuole per acquistare “anche” i purificatori d’aria ma indispensabile per altri acquisti non derogabili per la scuola come i disinfettanti?

Ricordate l’ultima sulle mascherine ffp2 “per tutti” salvo poi scoprire che erano solo per le maestre di infanzia e per pochi altri?

Ricordate i fondi per “mettere in sicurezza le scuole?

Avete visto nulla di queste cose a scuola? Sfido qualcuno che possa dirci se qualcosa sia cambiato in questi 2 anni di covid. 2 anni durante i quali le scuole sono rimasti tali e quali, 2 anni durante i quali ogni volta che la curva dei contagi sale, si parla di dad come misura emergenziale mentre tutto il resto è rimasto tale e quale.

La scelta di Bianchi non poteva essere che quella di obbligare la scuola aperta in presenza. Andare in DaD avrebbe avuto il significato di una sconfitta per la scuola dove nulla è stato fatto né dall’attuale ministro né da chi l’ha preceduto. Per di più stavolta il ritorno in DaD, seppure per pochi giorni avrebbe reso nulla lo sforzo della vaccinazione almeno sul piano mediatico.

Ma piuttosto che ammettere che di fatto nulla è stato messo in atto, il ministro rilancia con frasi fatte. La scuola è sicura, la DaD non è scuola, dice che è tutto sotto controllo, snocciola percentuali senza dimostrarne il significato né citare dati di monitoraggio che non esistono.

Di fatto Bianchi si guarda bene dal confrontarsi, persino con i sindacati mantiene le distanze. I pochi incontri si svolgono in videoconferenza. La scuola è sicura contro il Covid ma forse il Ministero no.

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