Tra le misure allo studio ci sono anche i tagli alla carta del docente per ricavare fondi utili all’avvio della famosa Scuola Superiore della pubblica istruzione. Ne abbiamo parlato qui. Il primo passo sarebbe quello di passare a 375 euro, aggredendo il 25% della carta del docente.


La cosa più strana è l’inconsistenza di una misura del genere. Da un lato si cerca di incentivare la formazione non obbligatoria a spese del docente, dall’altro si tenta di abolire uno strumento valido per acquistare proprio quella formazione. I docenti ne uscirebbero doppiamente fregati: invitati a formarsi e senza soldi.

Il piano è previsto per il prossimo anno ma sicuramente si tenta di aggredire man mano tutto il fondo della carta del docente lasciando i docenti senza strumenti economici per la formazione.

La scuola di alta formazione intendono crearla a costo zero e per questo occorre risparmiare altrove. aggredire 125 euro alla carta del docente comporta un risparmio di 100 milioni, quelli che servono a mettere in piedi un altro carrozzone come la scuola di alta formazione con a capo un Presidente e un Direttore generale con stipendi da capogiro già documentati nell’allegato tecnico al DL 36

Ricordiamo che la Carta del Docente ha consentito a tanti di acquistare studenti informatici funzionali all’insegnamento, acquistare anche libri per la formazione. La stessa piattaforma Sofia contiene migliaia di proposte di formazione acquistabili con la carta del docente. Alcuni docenti usano la carta anche per iscriversi ad un corso universitario e quindi avere maggiori competenze da spendere a scuola.

Ci si aspetta che i sindacati rigetteranno con forza una simile decisione tra l’altro non scritta nel DL 36 ma della quale si discute ampiamente. Lo stesso Ministro Bianchi si guarda bene dal nominarla per evitare di accentuare le critiche che adesso gli arrivano anche dai partiti che sostengono l’attuale governo.

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