Alla fine le forzature sono servite a poco ma tutti i protagonisti della scuola avevano ragione. I presidi avevano previsto le difficoltà organizzative in scuole che hanno raggiungo anche il 20% di assenze di personale, numero che non si raggiungono neanche in tempi di sciopero. Gli insegnanti costretti a barcamenarsi in una didattica mista che non lascia alcuna sostanza tra tempi persi a mettere in ordine registro, collegarsi on line e far combaciare strategie diverse che mal si conciliano.


Gli studenti, infine sul piede di guerra. Il maggior sindacato studentesco in stato di agitazione con diverse manifestazioni per sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi da sicurezza nelle scuole.

I genitori, molti dei quali hanno paura a mandare i propri figli a scuola per rischio contagi, soprattutto alla scuola primaria.

Alla fine ci si ritrova con aule semi deserte, qualche studente on line in DDI e tanti assenti per paura di contagi. Sì perchè dalle norme contorte non si è neanche capito che abbia o meno diritto a connettersi da remoto. Di certo non lo studente che non si trovi nelle condizioni di isolamento o di contatto con un positivo, ovvero quello il cui genitore ha paura a mandarlo a scuola. Non avrebbe diritto neanche lo studente positivo, perchè di fatto in stato di malattia. Se ne deduce che alla fine on line si troveranno quegli studenti da tutelare perché non vaccinati e aventi nelle loro classi compagni positivi.

Una settimana, il tempo di rendersi conto del caos generato e di dare conferma a quanto si diceva da tempo, è bastata per capire.

La settimana non è comunque bastata a Bianchi per ravvedersi sui danni e sui rischi. Se da un lato pensava di garantire la scuola in presenza a tutti gli studenti, dall’altro si scopre che gli studenti in presenza sono pochi per tanti motivi, quelli on line in ordine sparso e tantissimi assenti per paura. A questo si aggiunge il fatto che una didattica mista tra mille ostacoli di certo non è destinata a produrre nulla di buono.

E’ vera scuola? Speriamo che il Ministro se ne renda conto, per noi insegnanti la scuola è solo parcheggio per gli studenti e nulla di più.

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