C’era da aspettarselo, nelle ultime battute in legge di bilancio nessuno vuole più prestare attenzione agli insegnanti, quelli che per il 94% hanno deciso di restare in classe dimostrando, così, che forse non ne hanno abbastanza per essere arrabbiati.


E così nella legge di bilancio le richieste dei sindacati rimangono inascoltate, richieste che pesano poco a quanto pare visto il fallimento della recente agitazione del 10dicembre e visto, anche, che la CISL ha deciso di non agitarsi per nulla.

La legge di bilancio va approvata entro fine anno, falliscono così tutti i tentativi o finti tentativi di chiedere rispetto per la condizione degli insegnanti ridotti in povertà.

Il ministro Bianchi, dal canto suo, continua a sparare bordate. Dalla filosofia in tutti gli ordini di scuola alla musica anch’essa ovunque, dalla formazione per quelli insegnanti ritenuti incapaci all’abolizione delle prove scritte per avere un esame “non punitivo” per gli studenti. Tutto va bene tranne parlare degli stipendi degli insegnanti.

E il 2013? Non ne parla più nessuno, neanche i sindacati. Ieri ho parlato a parlarne con un collega insegnante e mi ha risposto: quale 2013? Cosa è successo nel 2013?

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