La figura del coordinatore di classe negli ultimi anni ha assunto un peso sempre maggiore in accordo con i sempre più crescenti compiti burocratici che la scuola è chiamata a svolgere.
Ma se da un lato il Ministero sforna tanti compiti da svolgere, dall’altro non è ben chiaro chi sia chiamato a svolgerli e laddove un compito riguarda la singola classe, esso viene affibbiato al coordinatore di classe.
Il coordinamento, è diventato, quindi un compito gravoso che ogni anno molti docenti eviterebbero con piacere. I compiti vanno dalla stesura di vari piani didattici ai contatti con il dirigente e le famiglie, dal monitoraggio delle assenze al coordinamento di tutti i consigli di classe e spesso anche alla stesura dei verbali. Gli ultimi adempimenti in piena pandemia Covid hanno ulteriormente appesantito la figura del coordinatore sino a portare ad un pesante aggravio di lavoro che dura diverse ore a settimana.
Nelle classi terminali come nel caso della maturità, il coordinatore svolge ulteriori compiti e gestisce la stesura del documento del 15 maggio oltre a rappresentare il punto di riferimento informativo della classe.
Spesso il coordinatore è attaccato al telefono della scuola nel tentativo di informare famiglie e dirigenza di ciò che avviene in classe, impiegando ore preziose del proprio tempo al di là delle 18 ore di attività didattiche e tutte le altre che vengono svolte al pari di ogni altro docente.
La cosa interessante è il fatto che l’incarico di coordinatore spesso viene remunerato con al più 10/15 ore annue di attività non didattiche che si traducono in 100-150 euro netti l’anno. Il più delle volte i dirigenti non prevedo no alcun compenso.
L’incarico di coordinatore spesso viene proposto dal dirigente e ultimamente senza neanche consultare l’interessato. Accade che nei collegi di inizio anno scolastico i dirigenti individuino chi debba coordinare e il docente spesso si trova nell’imbarazzo di dover gestire un incarico che eviterebbe.
La figura del coordinamento non è menzionata nel contratto collettivo nazionale del lavoro. Essa, pur essendo via via più appesantita di compiti non è per nulla presa in considerazione nel contratto. E’ nella contrattazione integrativa di istituto che si discute del numero di ore e quindi della remunerazione della figura del coordinatore.
Poiché esso non è previsto dal CCNL, l’incarico di coordinatore non è obbligatorio. Pertanto il dirigente farebbe bene a concordare prima con il docente se intende accettare (questo nel rispetto della professionalità senza che sia una scelta unilaterale) e il docente potrà rifiutare l’incarico.
Nel caso in cui il quadro degli incarichi di coordinatore dovesse essere “imposto” in un collegio dei docenti come spesso avviene (quindi messo a verbale e formalizzato), oppure il docente dovesse ricevere incarico scritto, questi può inviare tempestivamente lettera di dimissioni o rinuncia all’incarico specificando semplicemente che non è previsto dal CCNL.
Ecco un modello da scaricare in formato word, da compilare:
Qui potete scaricare il modulo in formato PDF da compilare a penna
Il modello di rinuncia va consegnato in segreteria e protocollato oppure va inviato a mezzo per all’indirizzo meccanografico dell’istituto.
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