Ieri sera alla trasmissione “in Onda” su La7 mi hanno indignato molte frasi pronunciate gratuitamente contro gli insegnanti. Del resto non era presente alcun insegnante che potesse come minimo smentire, quindi, via libera contro la categoria, visto che da una settimana critica il rientro senza alcuna sicurezza, meglio passare alle accuse gratuite.


Caro Galimberti, ritiene veramente attraente lo stipendio degli insegnanti al punto tale da innamorarsene pur senza la passione per l’insegnamento? Se così fosse non avremmo tutto il Nord sempre alla ricerca spasmodica di insegnanti, non ci sarebbero dirigenti costretti ad assumere anche studenti prossimi alla laurea pur di completare gli organici. Una maestra di prima nomina guadagna 1302 euro, un insegnante della secondaria 1390 euro. Non sono stipendi di cui innamorarsi, men che meno stipendi per professionisti laureati.

Il vero problema degli insegnanti, invece, è proprio lo stipendio da fame che percepiscono ma soprattutto la loro “vocazione” che lei ritiene manchi. E’ proprio a causa del loro innamoramento verso l’insegnamento che non sono capaci di chiedere uno stipendio decente né di protestare energicamente. Molti si accontentano addirittura perchè in fondo fanno il lavoro che a loro piace.

Anche la seconda frase detta da lei non è stata gradita per nulla dagli insegnanti. “Se c’è una buona scusa per non andare a scuola, la si usa“.

Provo a rispondere con i dati alla mano. Quella degli insegnanti nella Pubblica Amministrazione, è la categoria meno assenteista. Secondo i dati della funzione pubblica, gli insegnanti si assentano mediamente per malattia 9,4 giorni l’anno, il numero più basso tra i lavoratori pubblici. Non sono possibili altre assenze oltre alla malattia, di fatto gli insegnanti non possono andare in ferie durante le attività didattiche. Un dipendente ministeriale si assenta per malattia 30 giorni all’anno in media ma praticamente nessuno se ne accorge a differenza di ciò che accade a scuola. Quindi la filastrocca sulle scuse per non andare a scuola è altamente offensiva.

Anche il riferimento ai No-vax è stato irricevibile. Nella scuola, così come nella sanità, nelle forze di polizia e nel resto della pubblica amministrazione ci sono persone che rifiutano il vaccino. Ma mai ci siamo sognati di dire che i medici accampano scuse per non lavorare o i vice questori accampano scuse per non andare a fare il proprio dovere.

La cosa che dispiace molto è il fatto che in queste trasmissioni voi “esperti di scuola” non incontrate mai un insegnante che vi risponda per le rime. Ieri ad esempio, si è ritenuto opportuno non invitare insegnanti, tanto non serve il loro parere quando si parla di scuola.

La cosa che dispiace parecchio è che la mancanza di esperti della scuola, non vi ha aperto gli occhi sui veri problemi di oggi che non riguardano paure personali ma difficoltà organizzative serie ma vi ha tacitamente autorizzati a mille accuse verso gli assenti: i docenti.

Nello studio dove lei proferiva quelle frasi, nessuno era in grado di spiegare che ci sono ben 40mila insegnanti POSITIVI (non c’entrano i no-vax) che non entreranno oggi e andranno sostituiti. Non c’era nessuno che vi spiegasse che non si possono nominare supplenti in 5 minuti né tenere le aule senza copertura né vigilanza. Nessuno che vi dicesse che tra le 8 e le 8:15 occorre fare la conta dei positivi tra studenti e docenti e prendere decisioni.

Caro Galimberti, mentre voi sparlavate degli insegnanti seduti in poltrona in una trasmissione, le chat whatsApp dei docenti e dei presidi erano bollenti perchè tutti già erano al lavoro di domenica Perm preparare il rientro ed eventualmente gestire le coperture e le sostituzioni dei docenti assenti per positività al covid19.

Caro Galimberti, le sue parole sono irricevibili proprio perché la realtà è completamente diversa. Gli insegnanti sono al lavoro anche di domenica, soprattutto durante emergenze come queste. E se insegnanti e dirigenti hanno chiesto due settimane di DaD per organizzare meglio il rientro è perchè sono loro a conoscere la scuola non voi in studio, sono loro quelli che conoscono le dinamiche che si sviluppano dentro le scuole. Sono gli insegnanti quelli che sanno che il distanziamento a scuola non c’è affatto, che le mascherine in dotazione non servono a niente, che le classi pollaio sono rimaste come e più di prima.

Caro Galimberti, le sue frasi meritano una condanna da parte di tutto il mondo della scuola perchè alimentano quel qualunquismo imperante tra l’opinione pubblica e dette da una figura della sua statura rappresentano una conferma alle loro impressioni distorte.

Caro Galimberti, ieri in 30 secondi la mia stima nei suoi confronti si è azzerata.

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