Tutti ci aspettavamo le uscite giornaliere ed estemporanee di un Ministro ormai fuori controllo che da un lato è obbligato a fare un decreto legge lesivo per tutti gli insegnanti e camuffarlo nel PNRR e dall’altro cercare di riguadagnare l’attenzione dei docenti con frasi a effetto.


Tutti i ministri hanno detto in varie circostanze che gli insegnanti sono pagati poco e tutti si sono visti proporre aumenti offensivi per la categoria.

Bianchi non è da meno, anzi rincara la dose. Dopo poco più di due settimane dalla pubblicazione del decreto legge 36 pieno di riferimenti sulle economie necessarie per pagare scuola superiore, valutazione, corsi per gli insegnanti e mancette, adesso scopre che il suo ministero è “senza portafogli”, sa che deve chiedere al Mef i fondi necessari.

Ci si chiede allora cosa contenga di chiaro e serio il DL 36, visto che i soldi descritti nell’allegato tecnico sono tutti frutto della sua immaginazione ed è tutto pieno di “con apposito decreto il governo dovrà stanziare” questa o quell’altra somma.

Un DL pieno di tanti propositi, insomma. Un DL dove da un lato ci sono i dettagli su come, quando e dove i docenti dovranno penare per la formazione, dall’altro si scrive in modo aleatorio sui soldi necessari che Bianchi scopre di non avere.

E nel DL non figura ovviamente ciò che ha a che fare con il rinnovo del contratto, scaduto da quasi 3 anni e mezzo. Se solo se ne fosse rinnovato uno alla scadenza vera e propria, quest’ultimo, triennale, sarebbe già scaduto di nuovo. Qualcuno, finalmente, dice a Bianchi che un euro al mese di aumento per gli insegnanti comporta un milione di euro da dare a tutti. E al Mef, dove solitamente si fanno i conti, glielo spiegano chiaramente. E allora, le stupidate scritte nell’allegato tecnico al DL 36 dove si “ipotizza” che solo alcuni chiederanno aumenti, che solo alcuni lo avranno, tipo roulette russa, perdono di significato. Prova ne è il fatto che è nata la corsa al taglio altrove per recuperare fondi. 10mila cattedre in meno “grazie” alla bassa natalità, altri dal taglio della carta del docente…

Gli aumenti contrattuali riguardano tutti gli insegnanti, nessuno escluso e se non si approfitta in sede di PNRR, non sarà più possibile. Occorrono almeno 200 euro netti in busta paga per tutti, altrimenti si parla solo di mancette e nulla di più.

Lo sciopero del 30 maggio è importante per un semplice motivo: Bianchi è alla ricerca di conferme per ciò che dice, per le difficoltà che incontra e per aver messo le mani avanti su un aumento che non pensa di poter concedere. Ogni insegnante che mancherà allo sciopero, implicitamente verrà letto da Bianchi come un appoggio alle sue idee e un riconoscimento delle sue difficoltà. Ogni insegnante assente allo sciopero per Bianchi dimostrerà che per lui va tutto bene e che approva tutto. Sappiamo che non è così ma il messaggio da dare, purtroppo, va dato solo attraverso uno sciopero compatto.

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