Fa discutere persino la terminologia usata da Bianchi in questi ultimi giorni, parole a dir poco vergognose che hanno suscitato l’indignazione degli insegnanti.


Secondo un’ultima uscita del Ministro si prevede di addestrare (ha detto proprio così) 650.000 insegnanti nei prossimi anni, sulle nuove tecnologie. Mettendo da parte, anche se non è proprio il caso, i termini infelici, Bianchi dimentica tante cose sulla formazione degli insegnanti.

Eppure non ci vuole molto per avere dati alla mano grazie alle nuove piattaforme che gestiscono carta del docente e formazione accreditata.

Per via della legge 107 sono disponibili due strumenti che danno informazioni in tempo reale su cosa fanno i docenti quando si formano e soprattutto su quanto spendono.

Premesso che la formazione sulla piattaforma SOFIA è libera e non obbligatoria (quindi il docente si forma per propria libera scelta e non per imposizione), le attestazioni finali e le certificazioni che vengono fuori dalla piattaforma SOFIA sono la vera e propria cartina di tornasole sulla formazione certificata e accreditata.

Non ci vuole molto a vedere quanti docenti si siano formati, quanto essi abbiano speso attingendo alla carta del docente e quali certificazioni abbiano acquisito.

C’è poi da considerare tutto il mondo del precariato, che in modo particolarmente vergognoso è stato consegnato agli enti per la mercificazione di corsi di ogni genere che forniscono punteggio per scalare le graduatorie. Ora, al netto del fatto che certe proposte formati siano si dubbia qualità ( e questo può essere il mio personalissimo giudizio), il ministero che certifica e accredita questi progetti formativi non può che appurare il fatto che i docenti siano formati, almeno sulla carta.

Quindi da un lato 300mila docenti precari hanno titoli di formazione acquisiti in quantità tra certificazioni informatiche, linguistiche e di ogni genere, dall’altro i docenti di ruolo a loro volta hanno attinto in continuazione a decine di migliaia di corsi presenti in piattaforma SOFIA dove lo stesso ministro può effettuare opportune verifiche.

Perchè, dunque, il Ministro vuole azzerare di botto una tale formazione e ricostruirla da zero? Come ritiene sia possibile dire ad un docente sessantenne che deve ricominciare a seguire corsi che già ha seguito negli anni precedenti? Quousque tandem, Bianchi, abutere patientia nostra?

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