Le proteste sono sempre un esercizio della democrazia ma mai come in questo periodo sono state oggetto di strumentalizzazione. Per settimane abbiamo assistito a pseudo proteste di studenti che chiedono “basta DaD” e lasciano intendere che vogliono tornare in presenza costi quel che costi. I giornali si mobilitano, molti adulti guardano con piacere i cari studenti che hanno tutto il piacere di rientrare in presenza. Ai miei tempi le proteste le inventavamo per marinare la scuola ed invece questi sono talmente maturi da voler rientrare in presenza nonostante i rischi. Interviene anche la Ministra che ovviamente strumentalizza: le scuole vanno riaperte, stiamo facendo un grave danno. Ma ecco che il 25 gennaio finalmente le scuole riaprono i battenti


Oggi quasi tutte le regioni d’Italia aprono le scuole in presenza, che succede? Gli studenti protestano perché non le ritengono sicure. Pochi giornali ne danno la notizia ma ci sono sit in anche al ministero che chiedono “scuole sicure” e “trasporti sicuri”. Peccato aver perso tanto tempo in una protesta che nella migliore delle ipotesi no è stata capita, nella peggiore pè stata strumentalizzata.

E gli studenti per un attimo di celebrità sui giornali si sono visti presi in giro. Non volevano solo la scuola in presenza, la volevano sicura ma lo slogan no DaD ha fatto sì che qualche personaggio politico lo usasse per scagliarlo contro i poveri insegnanti, rei di non voler lavorare in classe, fannulloni e scansafatiche.

Adesso gli studenti aspettano risposte mentre in Gran Bretagna e Germania le scuole superiori restano chiuse e altrove si impone l’uso delle mascherine ffp2 e non quelle orrende cattura-polvere fornite a miliardi e depositate negli scantinati delle scuole

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