Era un risultato scontato ma in effetti l’aver posto male la proposta di prolungamento delle lezioni ha fatto arrabbiare non poco gli insegnanti.


Ieri abbiamo sottoposto un sondaggio sul nostro gruppo. hanno partecipato oltre 10.000 persone, quindi un numero considerevole degno di nota.

Dai risultati emerge che il 98% dei docenti è contrario al prolungamento delle lezioni in estate. La richiesta tendenziosa avanzata da Draghi, probabile prossimo premier ci ha fatti infuriare soprattutto sulla frase “recuperare i giorni persi”. I docenti sono persone molto sensibili e amano far bene il proprio lavoro. Lo fanno anche senza finalità lucrative, si rimboccano le maniche anche per un tempo ben oltre quello canonico contrattualizzato. Ciò è vero al punto tale che in questo periodo essi si sono formati con le proprie forze per fare didattica a distanza nel modo migliore possibile.

E’ chiaro che la DaD non poteva portare agli stessi risultati di una didattica svolta in presenza nel modo tradizionale. Essa sicuramente non ha sanato carenze, ha portato ad un maggiore divario tra successo formativo da un lato e distacco ed abbandono dall’altro. Insomma, chi era bravo continua ad esserlo ma gli studenti in difficoltà di certo hanno evidenziato maggiori problemi. Tutto ciò nonostante i grandi sforzi dei docenti.

Il No categorico dei docenti, quindi, va letto non tanto come rigetto tout court dell’ipotesi di recupero, quando come protesta per la pessima comunicazione e la reiterata e subdola ipotesi secondo la quale la DaD non abbia rappresentato alcuno sforzo per i docenti. Essi, infatti, hanno lavorato molto di più pur raccogliendo qualche insuccesso.

Ieri provocatoriamente ho proposto un altro post che tentava di riformulare la richiesta di prolungamento:

Ecco, i docenti per prima cosa avrebbero diritto ad essere valorizzati, se riesci, puoi chiedere qualsiasi sforzo e lo otterrai, altrimenti ottieni solo dei No categorici. Un bravo politico dovrebbe imparare la fine arte della comunicazione, del resto complimentarsi per qualcosa che i docenti, tutti, hanno fatto, non costa veramente nulla…

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